
Alla base di ogni impresa ci sono le persone e certificazioni come la SA8000 mettono le risorse umane al centro. Risultato? Aziende durature.
Social accountability. Senti come suona bene, in inglese. Suona meglio in italiano: responsabilità sociale. Suona meglio perché, spesso, i termini inglesi hanno la stessa valenza di quelli burocratici: servono solo a confondere le idee.
Parole chiare, invece, sono quelle usate dal Sole 24 Ore: il sistema industriale italiano soffre di «affanno strategico». La citazione si riferisce alla settimana nera dell’industria italiana: Mercatone Uno, Whirpool, Dado Knorr, Ilva, Fca-Renault. È saltato tutto. Le cause di questa disfatta sono molteplici, legate a scelte industriali e alla globalizzazione. Ma a ben guardare le cause possono dipendere dalla mancanza delle due parole magiche scritte all’inizio: Responsabilità sociale.
La settimana nera riguarda anche te e me
Sì, quello che è capitato a questi colossi dell’industria riguarda tutti noi e i lavoratori coinvolti. Riguarda tutti perché «l’affanno strategico» riguarda il nostro sistema. Non confido molto negli interventi della politica, soprattutto quando non hanno uno sguardo lungo. Confido, invece, nelle scelte che ogni giorno facciamo, scelte che si basano anche sulle solite due parole: responsabilità sociale. In Italia operano migliaia di imprese, pensa se tutte fossero orientate dalla responsabilità sociale. In pratica non avremmo problemi.
Prendo quindi spunto dalla SA8000, la certificazione che ha lo scopo di valorizzare e tutelare il personale che ricade nell’area di influenza di una azienda o organizzazione. Prendo solo spunto, la mia non sarà un’analisi tecnica sulla SA800 o sui fatti che hanno segnato il mondo economico (e quindi sociale) all’inizio di giugno.
Ogni impresa fa i suoi conti e decide. La globalizzazione, invece, è come un’onda inarrestabile, è possibile solo cavalcarla. Per questo farò delle considerazioni sulla base di alcuni princìpi. Perché penso ai princìpi? Perché valgono sempre, in qualunque situazione. E alle nostre imprese, in questo momento, mancano soprattutto i princìpi, quelli che alla fine restano anche se cambia il contesto. Sono princìpi che attingono dal mondo delle certificazioni e dalla mia esperienza da imprenditore. Quindi, niente teoria fine a se stessa.
Responsabilità sociale per superare la crisi
Perché la SA8000 è importante? Perché fissa i princìpi di cui abbiamo bisogno e, come dice l’imprenditore statunitense Ray Dalio: «Le persone che possono contare su valori e princìpi condivisi vanno d’accordo. Gli altri sono condannati all’incomprensione e ai conflitti (…). Troppo spesso, nelle relazioni, i principi altrui non ci sono chiari. È un problema soprattutto nelle organizzazioni, dove le persone hanno bisogno di princìpi condivisi per avere successo». E, ancora, considerando il tono di certe presentazioni aziendali autocelebrative, «la cosa peggiore che possiate fare è essere ipocriti, perché perderete la fiducia degli altri e il rispetto per voi stessi». Possiamo sintetizzare con le solite due parole magiche: «Responsabilità sociale».
Prendo ancora in prestito le parole di Dalio: «Trattando i miei dipendenti come una famiglia allargata ho scoperto che solitamente si comportavano allo stesso modo gli uni con gli altri e con la nostra comunità nel suo complesso, una situazione di gran lunga preferibile a un semplice do ut des. Non so dirvi quante persone avrebbero fatto di tutto per aiutare la nostra comunità/azienda e non avrebbero mai voluto lavorare per nessun altro. È una risorsa inestimabile».
Pensiamo, ora, a quante persone vorrebbero ancora lavorare con quelle aziende che non hanno alcuna considerazione dei lavoratori.
Realizzare tutto ciò è semplice? No, non lo è. Ma è l’unica strada per ottenere risultati duraturi, perché «dolore + riflessione = progresso» (Raimond Dalio).
Responsabilità sociale: qualche numero.
Sfogliando Forlì 24 Ore, ho trovato un articolo sugli ottimi risultati raggiunti dalla Romagna. Ecco un estratto: «Dalle analisi realizzate emerge che il sistema produttivo del territorio Romagna, nonostante permangano aree di criticità, sta realizzando performance sempre più positive. I dati aggiornati rilevano in sintesi:
- valore aggiunto in crescita;
- indicatori del mercato del lavoro migliori del dato nazionale;
- buono il posizionamento nelle classifiche tematiche dello sviluppo sostenibile territoriale e della responsabilità sociale d’impresa;
- previsioni di crescita del valore aggiunto (2019 e 2020) superiori al dato nazionale».
Ecco, tra i dati c’è il «buon posizionamento nelle classifiche dello sviluppo sostenibile territoriale e della responsabilità sociale d’impresa». E per concludere: «Previsioni di crescita del valore aggiunto superiori al dato nazionale». Quindi non venitemi a dire che la responsabilità sociale non paga.
Cosa puoi fare oggi?
Sai cosa vuol dire responsabilità? L’etimologia affonda le sue radici in rispondere. Quindi oggi puoi rispondere a questo appello: lavorare per la responsabilità sociale della tua impresa. CHIAMAMI, parleremo di futuro, di lavoro e di responsabilità.