
La tecnologia avanza mentre le persone restano indietro, ma il successo delle innovazioni dipende sopratutto dalle innovazioni sociali.
Penso sarai d’accordo con me: che tu abbia un albergo, una fabbrica, una start-up o qualsiasi altra attività, non puoi rinunciare all’innovazione.
Innovare non vuol dire introdurre una nuova tecnologia, ma reinterpretare qualcosa che già esiste.
Perché non possiamo rinunciare all’innovazione? Perché il contesto cambia di continuo e questo ci obbliga a reinterpretare la realtà.
Per farlo bisogna agire su tutti e tre i pilastri della sostenibilità (Environmental, Governance, e Social) ma oggi insisterò soprattutto su Governance e Social.
Cominciamo dall’aspetto Social, cioè dalle persone.
Ma prima ribadiamo un concetto: le organizzazioni sostenibili sono quelle che hanno la capacità di durare nel tempo e di produrre buoni risultati in ambito ambientale, economico, tecnologico e umano.
Di tutti questi aspetti, quello umano è il meno considerato. Atteggiamento bizzarro dal momento che ogni organizzazione è fatta innanzitutto da persone.
L’innovazione? È una questione sociale
E poi c’è un elemento che rende ancora più bizzarro questo atteggiamento. Secondo un recente studio condotto in Olanda (Erasmus Concurrentie en Innovatie Monitor 2015), il successo delle innovazioni dipende dall’innovazione tecnologica solo al 25%, mentre il restante 75% dipende dalle innovazioni sociali, cioè da cambiamenti nell’organizzazione del lavoro e delle relazioni lavorative.
È infatti questo tipo di cambiamento a migliorare la prestazione organizzativa e a stimolare il talento delle risorse umane.
Sempre secondo lo stesso studio, le prestazioni di mercato delle aziende socialmente innovative, superano del 21% quelle delle aziende focalizzate solo sulle innovazioni tecnologiche.
Tutto questo ci porta ad un concetto caro al tema della sostenibilità, quello del benessere dei lavoratori.
È un circolo virtuoso, perché i lavoratori che stanno bene, hanno anche atteggiamenti positivi, quindi si dedicano con più entusiasmo al proprio lavoro e hanno anche migliori rapporti con i propri colleghi.
Tutto questo aumenta le performance aziendali.
Non c’è sostenibilità senza Governance
Ma come si costruisce un ambiente di lavoro così? In diversi modi, ma prima di pensare a questi, è bene concentrarsi sull’altro pilastro del Pensamento di oggi: la Governance.
Puntare al benessere dei lavoratori è una scelta strategica che ha l’obiettivo di far durare la propria azienda nel tempo e con soddisfacenti performance.
Ecco perché strumenti come la SRG 88088, la certificazione del sistema di gestione per la sostenibilità, sono degli acceleratori di innovazione a cui non si può rinunciare se si vuole affrontare il prossimo futuro.
Per saperne di più ho organizzato una serie di webinar sull’argomento. Il prossimo lo terrò il 13 giugno. Partecipare è facile. Basta cliccare qui.
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