
Entro il 2024, 6 mila aziende italiane (i 2/3 del fatturato nazionale) dovranno arrivare alla rendicontazione di sostenibilità.
Come avere più possibilità? È la domanda di ogni imprenditore.
La risposta: bisogna essere più virtuosi.
Ok, ma come? Puntiamo sulla sostenibilità.
Non è una moda e nemmeno un ulteriore peso sulle spalle degli imprenditori.
Lo ha spiegato molto bene il professore Mauro Pallini durante il nostro consueto incontro annuale.
Quest’anno è stata una Calibration special edition. È stata la numero 17 e 17 è il numero di Dimitto Certification Services. Non è un caso se proprio dopo 17 anni il futuro ci sta chiamando verso la sostenibilità.
Lo sta facendo in modo concreto.
L’Europa ha infatti deciso di essere il primo contest al mondo per quanto riguarda la sostenibilità. «Lo dimostrano degli atti inequivocabili», ha spiegato Pallini. «Ad esempio, in base alla direttiva UE 2464/2022, 60mila aziende in Europa, e 6mila in Italia, dal 2024 dovranno arrivare alla rendicontazione di sostenibilità».
«6mila aziende in Italia potrebbe sembrare un numero esiguo, in realtà queste 6mila rappresentano i 2/3 di tutto il fatturato italiano. Quindi vuol dire che si porteranno dietro tutte le altre aziende».
Ma c’è di più. Secondo il fondatore della Scuola Etica Leonardo, «risale a pochi giorni fa la pubblicazione di alcuni bandi, anche di 80-90 milionidi euro, che chiedono il possesso della certificazione di sostenibilità. Abbiamo visto che nelle edizioni precedenti di questi bandi, hanno partecipato centinaia di aziende. Quindi molte di queste, per poter partecipare ancora, avranno bisogno di una certificazione accreditata».
Certo, la sostenibilità non è una questione di leggi e di bandi, è innanzitutto una questione di miglioramento continuo. E bisogna migliorare ogni giorno per poter partecipare a questi nuovi scenari industriali. La nuova certificazione SRG88088 è sicuramente lo strumento più potente a nostra disposizione.