
Chi è burocrate non ti dirà mai quello che leggerai in questo Pensamento. Il burocrate vuole solo un pezzo di carta.
È un problema di tutti: non riusciamo ad ottenere quello che vogliamo. I motivi sono diversi, ma quello principale è che spesso non sappiamo di cosa abbiamo bisogno. E allora passiamo da un progetto all’altro, cambiamo spesso partner e collaboratori, ma senza ottenere chissà quali risultati. Oppure seguiamo la strada opposta, non cambiamo mai niente.
Entrambe le scelte dipendono da un innato bisogno di sicurezza. Mi spiego: il non sapere cosa si vuole rende tutto incerto e allora reagiamo muovendoci di continuo oppure non muovendoci affatto. Viviamo così una certa sensazione di sicurezza che però è solo illusoria. Perché poi arriva il momento in cui comincia a non funzionare niente e quando arriva non si sa se ormai è troppo tardi per reagire o se, invece, c’è ancora tempo. A dire il vero c’è sempre tempo, ma solo a certe condizioni.
Entrambe le scelte non portano risultati duraturi perché non seguono un metodo. È come chi, non sapendo nuotare, in acqua si agita in modo scomposto. E così, invece di salvarsi, va ancora più a fondo pur con un notevole dispendio di energie.
Ora, considera quello che ti ho detto e trasferiscilo alle nostre aziende, ma anche alla nostra vita privata, tanto il principio è lo stesso. Ora ti sarà facile capire quanto quello di cui ho parlato fin ora è una situazione assai frequente. Forse sta capitando proprio a te.
Ed allora, come capire se per la tua azienda è troppo tardi per reagire o se sta nuotando affannosamente senza restare a galla? È qui che entra in gioco il principio del miglioramento continuo.
Per i burocrati è solo una nozione. E per burocrate non mi riferisco a un certo tipo di impiegato (grazie a Dio la maggior parte lavora bene e con impegno) o a qualche auditor in cerca di cavilli.
Il burocrate è anche l’imprenditore o il manager che snobba le regole della vita e, quindi, si comporta come un passa carte. E il miglioramento continuo è una regola di vita. Forse è La Regola. Eppure viene considerata solo una carta tra le tante. A volte scientemente, altre volte inconsapevolemente.
Sono esagerato? Esistono regole più importanti? Forse. Ma intanto l’esperienza mi porta a dire che nella vita dovremmo avere un solo obiettivo: migliorare noi stessi. Tutto il resto poi vien da sé.
Il processo è di facile comprensione: se migliori, cambi e se cambi ottieni ciò di cui hai bisogno. Se ottieni ciò di cui hai bisogno… è inutile che te lo dica.
Il miglioramento continuo ha una formula, Pdca (Plan-do-check-act). Per i burocrati è solo una formula da imparare per passare un esame e poi metterla nel cassetto dei sogni perduti. Per chi ha sete di successo (che non vuol dire fama o soldi, ma far succedere le cose, quelle di cui abbiamo bisogno) è un metodo, una regola di vita.
La prima tappa di questo metodo è il Plan, cioè la pianificazione. Ma c’è una cosa che bisogna fare prima, la più importante di tutte. È una sorta di analisi del contesto interno. Prima di cambiare devi sapere chi sei.
Chi sei tu? Chi è l’azienda che dirigi? Cosa vuoi davvero? Ecco, quando sarai in grado di rispondere a questa domanda, saprai quale sarà il prossimo passo da compiere.
E le altre tappe? Ne parleremo presto.