
Dalla OHSAS 18001 alla ISO 45001, le certificazioni aiutano le imprese a superare i propri limiti.
Scegliere tra una mucca viola e una pecora nera è semplice. La mucca di Seth Godin vince a mani basse. Ma se bisogna scegliere in mezzo a un gregge di pecore nere, la cosa si complica. Nemmeno la parabola evangelica ci potrebbe aiutare. Ricordi? «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta?».
In tema di sicurezza sul lavoro, in Italia il rapporto si capovolge: a perdersi sono le novantanove pecore. Secondo l’Inail l’83 per cento degli incidenti avviene nelle piccole e medie aziende. Non voglio generalizzare. Che la maggior parte degli incidenti accada all’interno delle PMI non vuol dire che queste siano peggiori rispetto al resto. La percentuale elevata dipende anche dal fatto che sono le PMI a dominare la nostra economia. Ripulito il dato, emergono però dei dati dai quali non si scappa: nel 2018 il numero degli incidenti sul lavoro ha cominciato a crescere dopo dieci anni. E anche se in Europa, paesi come Germania a Francia, fanno peggio di noi, resta che metà dei paesi europei fa comunque molto meglio di noi.
Come superare i limiti
641mila: tante sono state – nel 2018 – le denunce d’infortunio sul lavoro; 1133 le denunce con esito mortale. Ho scritto questi dati a numero non per una questione di stile, ma perché voglio che restino impressi nella nostra coscienza.
Sai qual è un buon metodo di autoanalisi aziendale? Un metodo per capire se tieni sul serio alla tua impresa? Attenzione, ho scritto impresa: è molto di più di azienda.
Il metodo è semplice: verificare a che punto è la sicurezza. Non è solo una questione di norme o di sicurezza in senso stretto. È una questione di leadership, di cooperazione e di attenzione nei confronti delle persone.
La differenza tra un capo e un leader consiste nel modo in cui si trattano gli altri. L’ho già scritto, ma lo ripeto: lo sviluppo di ogni impresa e, di conseguenza, del nostro Paese, dipende molto da noi imprenditori, dalla nostra visione. Per restare al tema degli infortuni, spesso gravi, molte volte mortali, mi viene da pensare come le persone coinvolte siano uomini e donne che hanno incontrato un limite. Spesso questo limite l’hanno superato in solitudine. Ogni impresa, se è vera, dovrebbe imparare da queste persone a superare i limiti. Altrimenti non parliamo d’impresa, ma di una semplice entità economica. Il senso di certificazioni come la OHSAS 18001 prima, e la ISO 45001 adesso, consiste proprio in questo.
Dalla 18001 alle 45001
No, non è il passaggio da un numero a un altro. È qualcosa di più. È il passaggio dal seguire una procedura all’essere leader. E il leader ha autorevolezza. Spesso pensiamo alle persone autorevoli come a persone dall’aspetto ieratico oppure trascinante. Ci fermiamo all’apparenza. Ma autorevolezza deriva dal latino auctoritas che a sua volta deriva dal verbo augere, cioè far nascere, promuovere, far crescere. Ecco perché non mi stancherò mai di ripetere che le certificazioni non saranno mai degli adempimenti burocratici da realizzare in vista del prossimo bando o di una detrazione fiscale. Le certificazioni hanno a che fare con la natura stessa dell’impresa. Se un imprenditore non ha auctoritas, non ha intenzione di promuovere o far cresce la sua attività, è molto probabile che la sua entità economica non porterà mai sviluppo è innovazione.
Cosa puoi fare oggi?
Puoi cominciare a lavorare per la sicurezza dei tuoi collaboratori. Sicurezza fisica innanzitutto, ma che diventa poi sicurezza in grado di far crescere la tua impresa. Pietro Barilla diceva che «un’azienda prospera quando tutti sono ragionevolmente sicuri che la loro attività viene capita, apprezzata, premiata con equità, con giustizia (…) E non bastano le dichiarazioni di principio per motivare le persone, perché queste si accorgono quando i fatti non corrispondono alle dichiarazioni». CHIAMAMI, parleremo insieme di sicurezza, di futuro e di come gestire il passaggio dalla OHSAS 18001 alla ISO 45001.