
Lo facciamo per soldi, ma è solo l’aspetto superficiale. Ci sono ragioni più profonde e prioritarie. Ecco perché è importante la parità di genere.
Domanda secca: perché lavori?
Vediamo il perché di questa domanda.
Anche se i numeri relativi al mondo del lavoro sono sconfortanti, altri dati aprono a uno scenario diverso, ma che il cuore ben conosce. Secondo diverse ricerche, infatti, non lavoriamo solo per i soldi.
E quando lo facciamo solo per questo, la vita diventa un luogo claustrofobico da cui voler scappare.
Chi non riesce ad ascoltare il proprio cuore si starà chiedendo: se non lavoro per soldi, allora che lavoro a fare?
Non esiste una sola risposta.
Ovviamente nessuno esclude o banalizza l’aspetto economico della questione. Anche la sapienza popolare ci ricorda che «senza soldi non si cantano messe», ma bisogna aver presente un altro aspetto: si lavora anche per costruire opportunità, relazioni, benessere, identità, eccetera. Tutti aspetti che, guarda un po’, portano con sé anche il denaro.
Se vuoi che il tuo lavoro, la tua impresa o la tua organizzazione duri per sempre, non puoi sottovalutare questi aspetti.
Una questione di sostenibilità e di parità di genere
In altre parole: la sostenibilità funziona così. Sostenibile vuol dire: «La mia attività si sostiene nel tempo».
Come si creano queste condizioni? I modi sono tanti. Uno di questi è centrale. È la parità di genere.
Attenzione, non è politicamente corretto.
Parità di genere vuol dire creare le condizioni affinché tutti lavorino al meglio.
Funziona così: sai cosa succede quando tutti lavorano al meglio? Il lavoro fila, l’azienda funziona.
Cosa succede, invece, quando queste possibilità vengono soffocate da arcaici modelli di gestione del lavoro? Succede che quest’ultimo può generare un potenziale distruttivo.
Il segreto del valore aggiunto
Dove agisce questo potenziale? In diversi ambiti, ma in questa sede ne consideriamo uno, quello del valore aggiunto. Viceversa, se riusciamo a realizzarlo questo valore, allora il lavoro crea ricchezza per tutti, crea valore per la collettività.
Questo è il primo Pensamento dopo la pausa estiva e siamo alle porte dell’autunno, il tempo del ritorno. Ritorniamo quindi ad ascoltare il cuore, a creare valore aggiunto e ricchezza.
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