
Il successo di un’azienda dipende dalla sua capacità di superare le difficoltà. Ma questa attitudine dipende da un profondo lavoro interno. Qui spiego come fare.
Diamo un po’ di formule: sogni + realtà + determinazione= una vita di successi. E ancora: dolore + riflessione = progresso. Perché queste formule? Per essere concreti. Per fare i conti come si deve e non a vanvera.
Sento spesso imprenditori (o persone in genere) che lamentano carenza di meritocrazia. Per loro e per la loro impresa. Già dalle prime battute capisci che la filippica continuerà e si concluderà con una lunga lista di ingiustizie e torti subiti.
E tu, fai lo stesso? La tua impresa ha quello che si merita? È una domanda che faccio innanzitutto a me stesso e, credimi, a volte non mi fa dormire la notte. «Merito questo, o posso fare di più?». Pur pensandoci molto non arrivo mai alla risposta definitiva. Perché? Perché il miglioramento è una lotta continua. Sì, lotta. Non siamo di quelli che infiocchettano le bambole o di quelli che cercano scorciatoie. La strada la facciamo sempre tutta, anche quando è sconnessa e piena di ostacoli (per non dire pericoli).
Dicevo: la tua impresa ha quello che si merita? Scopriamolo insieme. Le formule con cui ho aperto l’articolo servono proprio a questo. Non le ho inventate io. Sono di Ray Dalio. Se mi segui da un po’ di tempo dovresti sapere chi è. Se è la prima volta che leggi, invece, ti consiglio di cliccare qui.
Si tratta di formule fondate su principi e sull’esperienza e hanno uno stretto legame con le certificazioni.
Ok, bando alle ciance e scopriamo se siamo bravi solo a lamentarci o se siamo sul serio meritevoli di successo.
Punto primo, abitudini e obiettivi
Sai cosa sono le abitudini? Sono strumenti per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Le abitudini, però, possono essere cattive e portarci in alto mare. E se il mare è anche in burrasca, fidati, devi solo pregare e chiedere un miracolo. Chiarito questo punto ti chiedo: quali sono le tue abitudini per il successo? Se con l’esperienza e lo studio sei riuscito a crearne, bene, direi che tu e la tua impresa avete le carte in regola per proseguire sulla strada della meritocrazia. Se invece navighi a vista, allora parti col piede sbagliato. Ma puoi sempre rifarti. Vediamo.
Punto secondo, cambiamento ed emozioni
Sai cosa ci spinge a cambiare? Il ragionamento? Ciò che dicono gli altri? No, niente di questo. Ciò che ci spinge a cambiare sono le emozioni. Bello, vero? Ma non troppo. Perché se ti fermi alle emozioni, rischi ancora una volta di finire in mare aperto. Devi sempre cercare di allineare emozioni e logica.
Punto terzo, l’importanza della direzione
Hai ben definito Vision e Mission? Se lo hai fatto ti manca ancora un pezzo. Se non lo hai ancora fatto, torna alla partenza. Qual è il pezzo che ti manca? Una volta individuata la meta devi usare gli strumenti giusti per non sbagliare rotta. Avere solo la meta o solo gli strumenti ti porta sempre in mare aperto. A proposito di meta… non sono pochi quelli che hanno come obiettivo principale solo il taglio dei costi o il pagare il meno possibile personale e fornitori. Certo, tutti cerchiamo di risparmiare, ma il risparmio è un obiettivo intermedio, non può essere la tua ragione di vita. Ti do una buona notizia: usando il metodo contemplato dalle certificazioni potrai creare un gerarchia di valori e gli strumenti idonei per metterli in pratica.
Punto quarto, formazione continua
Ti formi? Ti confronti? O te la canti e te la suoni. Questa è una tentazione che riguarda tutti. Ora, se questa tentazione la prendi per le corna, allora sei sulla strada giusta. Se invece domina il tuo modo di pensare e di agire, allora torna anche questa volta alla partenza.
La formazione continua è necessaria perché è l’unico strumento che da il via al nostro cambiamento, quello che ci può rendere unici e appetibili sul mercato.
E poi, come dice Ralio, «l’apprendimento è il prodotto di un circolo di feedback incessante e in tempo reale in cui prendiamo decisioni, ne vediamo i risultati e di conseguenza comprendiamo meglio la realtà. L’apertura mentale radicale aumenta l’efficienza di quei circoli di feedback, perché chiarisce a tal punto a voi e agli altri ciò che fate, e perché lo fate, da rendere impossibile qualsiasi fraintendimento». In tal senso le certificazioni sono un potente strumento di feedback. Sono un confronto continuo tra te, le tue idee, e ciò che devi fare per migliorare la tua azienda.
È probabile che ora ti stia chiedendo perché, parlando di merito, non ho considerato le difficoltà esterne. Perché sono ineluttabili. Sono la variabile costante del nostro sistema. E spesso anche una variabile impazzita. Sulle difficoltà esterne non abbiamo potere, se non quello che abbiamo acquisito lavorando su noi stessi.
Cosa puoi fare oggi
Puoi cominciare a guardare in faccia la realtà. Come dicevo in apertura, «dolore + riflessione= progresso». Solo così comprendi sul serio se la tua impresa ha quello che si merita. CHIAMAMI. Ti darò il mio feedback, guarderemo in faccia la realtà e la ripuliremo dai desideri nocivi affinché si possa iniziare il viaggio verso il successo, lasciando a terra inutili pesi.