Spesso ti parlo di gioco finito e infinito. Ti parlo anche della necessità di capire il perché facciamo le cose, cosa vogliamo realizzare: la nostra mission; e perché esistiamo: la nostra giusta causa, la nostra vision.
In questa Lunediniana, voglio dirti che differenza passa tra un gioco finito e quello infinito. Per farlo prendo in prestito le parole di Simon Sinek dal libro Il Gioco Infinito.
«Se ci sono almeno due giocatori, c’è un gioco. E di giochi ne esistono di due tipi: ·finiti, ·e infiniti.
I giochi finiti sono giocati da giocatori conosciuti. Hanno regole fisse. C’è un obiettivo concordato che, una volta raggiunto, pone fine al gioco. Il calcio è un gioco finito. Nei giochi finiti, c’è sempre un inizio, uno sviluppo e una fine.
I giochi infiniti, al contrario, sono giocati da giocatori sia conosciuti sia sconosciuti. Non hanno regole precise o concordate. Benché possano esistere convenzioni o leggi che regolano la condotta dei giocatori, all’interno di questi contorni così ampi i giocatori possono operare come credono. E se decidono di rompere con le convenzioni, possono farlo. Il modo in cui i giocatori scelgono di giocare dipende interamente da loro. E possono cambiarlo in qualsiasi momento, per qualsiasi motivo.
I giochi infiniti hanno orizzonti temporali infiniti. Poiché non c’è un traguardo, una linea d’arrivo, nessuna fine pratica al gioco, in un gioco infinito non esiste un concetto assimilabile al vincere. In un gioco infinito, l’obiettivo principale è continuare a giocare: perpetuare il gioco in sé».
Un esempio di gioco infinito è l’amore. Oppure l’amicizia o l’istruzione. Non esiste il concetto di vincere l’istruzione, vincere l’amore o vincere l’amicizia. Fare business è un gioco infinito.
Ogni gioco ha un leader. Il leader ha una mentalità, e questa può essere: ·una mentalità finita tipica di chi partecipa ad un gioco finito, ·una mentalità infinita tipica di chi partecipa ad un gioco infinito.
Ci sono tre fattori che dobbiamo considerare quando decidiamo che leader vogliamo essere (il concetto è valido anche nella nostra vita privata, non solo nel lavoro). 1.Non sta a noi scegliere se un determinato gioco è finito o infinito, una partita di calcio è un gioco finito, il business è un gioco infinito. 2.Sta a noi scegliere se prendere parte o meno al gioco. 3.Se ci uniamo al gioco, sta a noi scegliere se giocare con una mentalità finita o infinita.
Un leader con mentalità finita usa le prestazioni dell’azienda per dimostrare quanto è bravo. Il leader con mentalità infinita usa le proprie capacità per far crescere il valore a lungo termine dell’azienda.
Simone Sinek dice che se si vuole adottare una mentalità infinita, bisogna seguire 5 pratiche fondamentali: 1.Promuovere una giusta causa. 2.Costruire team fidati. 3.Studiare i degni rivali. 4.Prepararsi alla flessibilità esistenziale. 5.Dimostrare il coraggio necessario a dirigere.
Nelle prossime Lunediniane approfondirò il discorso. Ricordandoti che il business è un gioco infinito, non dobbiamo cercare la Vittoria, ma la Realizzazione. Davanti a un bivio c’è un cartello. Vittoria, indica una freccia. Realizzazione, indica l’altra. Dobbiamo prendere una direzione.
Quale scegliere? ·Se prendiamo il sentiero per la Vittoria, l’obiettivo è vincere! Sperimenteremo il brivido della competizione mentre ci precipitiamo sulla linea del traguardo. E le folle che si stringono a sostenerci! Finché non è finita, e tutti tornano a casa, mentre noi speriamo di rifarlo. ·Se scegliamo il sentiero per la Realizzazione, il viaggio sarà lungo, ci saranno momenti in cui dovremo stare attenti a dove mettere i piedi, altri in cui sarà possibile ammirare il panorama, andando avanti, sempre avanti, mentre le folle si uniranno a noi durante il viaggio. E quando non ci saremo più, tutti coloro che ci hanno accompagnato lungo il cammino della Realizzazione andranno avanti senza di noi e ispireranno altri a unirsi a loro.