
È lecito cercare risposte, ma concentrarsi solo sul presente blocca l’innovazione e allontana il futuro.
È più importante trovare domande o risposte?
Qualunque sia il tuo parere ti avverto: non do risposte. Ma ti prometto che leggendo il Pensamento di oggi porterai a casa qualcosa di importante per il tuo business. E questo trasgredendo una delle regole fondamentali della rete.
Ti spiego: ho scelto di affrontare il tema della domanda dopo aver partecipato ad un workshop di Swiss Triple Impact (Sti). Dimitto ha imboccato la strada dello sviluppo sostenibile e Sti ci sta aiutando in questo percorso.
Sviluppo sostenibile: i numeri in Italia
Sviluppo sostenibile. Può sembrare un tema per pochi eletti, ma se vogliamo essere onesti è qualcosa di dannatamente urgente. Innanzitutto perché non possiamo rendere invivibile la casa che ci ospita, cioè la Terra. Altrimenti, dimmi, se casa tua non è confortevole, cosa te ne fai dei soldi che guadagni? E poi perché il tema non è affatto di nicchia, anzi. Chi non lo affronta resta indietro economicamente e culturalmente. E chi resta indietro, non compete. Quindi, gara finita.
Ti do pochi ma importanti numeri. Secondo il Sole 24 Ore, «oltre 432mila imprese italiane negli ultimi 5 anni hanno investito in prodotti e tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale. In Italia i Green Jobs, ovvero le persone che lavorano in questo settore sono 3,1 milioni, il 13,4% degli occupati». «I dati parlano chiaro – osserva il segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli -. Una impresa su tre ha imboccato la strada della sostenibilità».
Il percorso delle sfide… e delle opportunità
Ritorniamo al workshop. È stato fondamentale nel tracciare la strada e allo stesso tempo ha scompaginato tutto facendomi aprire alla sfida. Perché non possiamo conoscere il futuro, ed è davvero difficile rispondere alla domanda «quale futuro vogliamo costruire?», ma è anche vero che i semi del futuro sono già presenti.
Per vederli bisogna andare oltre gli stereotipi. Ad esempio: parlando di sviluppo sostenibile e dei 17 goal di Agenda 2030 dell’Onu, sarebbe molto facile dire cose tipo «lottiamo contro la povertà, la fame, l’inquinamento», eccetera. Tutto ciò a cosa servirebbe? Ne risentirebbe anche la comunicazione: sarebbe stereotipata e quindi inutile.
Ed allora la sfida di Dimitto, che poi è la sfida di tutti, è quella di guardare in faccia l’archetipo dello sviluppo sostenibile. Perché questo cammino vogliamo raccontarlo sul serio e racconta sul serio non chi elabora chissà quali piani di comunicazione, ma chi fa, chi si mette in gioco.
Il progresso comincia dalle domande
Il primo passo per mettersi in gioco è cambiare prospettiva. Non si parte dalle risposte, ma si parte dalle domande. Perché dietro ogni innovazione, c’è una domanda migliore. A creare progresso sono le domande, perché sono queste a indirizzare verso la risposta.
La domanda che si pone ogni impresa è: Come fatturare? È lecita, ma è uno stereotipo. Certo che per un’azienda è importante anche il fatturato. Ma è una domanda che non porta a nulla, è destinata ad esaurirsi da sola. Il motivo è semplice, il mondo sta cambiando e con esso cambiano le risposte, cambiano i pensieri. Che diventano sempre più limitanti.
Come individuare le minacce che non conosciamo
E poi c’è un altro aspetto che rende le domande più urgenti delle risposte: ci permettono di individuare le minacce che non conosciamo. Chi si ostina a difendere le vecchie organizzazioni aziendali o i vecchi modelli di business, corre un grande pericolo. Cerca di difendersi dalle minacce che conosce. Non sa, invece, che esistono altre minacce, più pericolose, ma di cui ne ignora l’esistenza proprio perché non si è mai posto le domande giuste. La minaccia più pericolosa? È anche l’opportunità più grande. Ad essere precisi sono due: il futuro e la Terra. Facendoci le domande giuste, troveremo anche le giuste risposte su come prepararci.
Ecco perché ti ho detto che avrei violato una delle regole più importanti di Internet. In rete trovi le risposte, difficile trovare chi ti aiuta a porti le domande giuste.