
Gli imprenditori, spesso, pensano solo all’oggi. Le certificazioni, invece, aiutano a guardare al futuro e al cambiamento costante. Ecco come.
«Rischiamo di chiudere». È l’amara confessione di un imprenditore che ho conosciuto durante uno dei miei ultimi viaggi. «I clienti sono sempre meno e ogni tentativo di rilanciare l’azienda ha l’effetto di un boomerang. Sono con l’acqua alla gola».
Ascoltare storie come questa è peggio di un pugno nello stomaco. Lo scorso anno, secondo Italia Oggi, le aziende che hanno portato i libri in tribunale sono state 11.233. Un numero inferiore rispetto a quello registrato nel 2017, ma comunque un numero alto se pensiamo che dietro quei numeri ci sono persone; c’è il futuro del Paese.
Lo sfogo di quell’imprenditore mi ha fatto riflettere. Mi sono tornati in mente i tanti discorsi che ascolto ogni giorno grazie al mestiere che svolgo. E da questi discorsi ho tirato su alcune considerazioni; sia sul ruolo delle certificazioni e sia sul senso da dare al lavoro. Perché quando un’azienda chiude, oltre a sognare un Jackpot milionario, la domanda di senso ci squarcia l’animo. Speranza e disperazione massacrano il cuore. E noi, ovviamente, tifiamo per la speranza.
Certificazioni e speranza
La speranza ha a che fare col futuro. «Chi di speranza campa, disperato muore». È il proverbio usato più a sproposito. È vero esattamente il contrario. Perché chi ha speranza si dà da fare. Non aspetta il miracolo o il Jackpot milionario, ma si mette in moto per far accadere le cose. Se la speranza è l’atteggiamento con cui si affronta la vita, non si può morire disperati. Questo concetto è legato con una catena inossidabile al concetto di certificazione. Grazie alle certificazioni, infatti, cominci a lavorare oggi per il futuro. Sempre che tu abbia idea di cosa vuoi far diventare la tua impresa. Visione e mission, dicono gli addetti ai lavori. E, invece, quello che sento, spesso mi fa rabbrividire: «Se le cose migliorano, allora mi certifico». La domanda nasce spontanea: come fanno le cose a migliorare se non stai seguendo un piano, se non hai una strategia, se non sei centrato sul cliente?
«Desidero mettere qui in evidenza due aspetti della carenza più grave presente nella maggior parte delle imprese: l’incapacità di comprendere a fondo le opportunità di mercato e l’inefficienza dell’organizzazione volta a fornire ciò che i clienti obiettivo desiderano e si aspettano». Lo ha scritto Philp Kotler (il papà del marketing) e per quel che mi riguarda potrei finire qui il mio articolo. Punto, non c’è altro da dire. Oppure proseguo parlando del grande aiuto che la ISO 9001 dà agli imprenditori che vogliono prosperare. Ho citato la ISO 9001 perché si concentra proprio sulle esigenze del cliente. «Provate a rispondere a questa domanda: A chi volete vendere? Per favore, non dite: “A tutti”; è una risposta inaccettabile», dice ancora il vecchio Kotler.
Certificazioni e futuro
Quindi, se vuoi far prosperare la tua impresa, devi prepararti oggi per domani. Fidati, l’esperienza conta, ma non basta. L’esperienza che abbiamo acquisito in tutti questi anni, spesso riguarda un mondo che funzionava in un certo modo. Ora è tutto diverso.
Non ha senso aspettare che le cose vadano bene per certificarsi, perché a quel punto la certificazione sarebbe inutile; o perché le cose non ti sono andate bene (non ti sei fornito degli strumenti che, invece, ti sarebbero serviti), oppure perché sei stato bravo ad affrontare il cambiamento, il che vuol dire che non hai bisogno di alcun aiuto. Anche se, persone che non hanno bisogno di aiuto, ancora non ne ho conosciuto.
Guardare al futuro è il requisito per essere veri leader. Se ti concentri solo su ciò che devi fare oggi, al massimo potrai diventare un buon organizzatore. Ma l’organizzazione non basta per affrontare il futuro. Se vuoi prosperare devi essere tu a immaginare il futuro e per farlo hai bisogno di strumenti e indicazioni oltre, ovviamente, al tuo sguardo profondo.
Cosa puoi fare oggi
Oggi non aspettare. Abbi speranza e mettiti in moto per costruire il tuo futuro. E poi CHIAMAMI. Ti aiuterò a posizionare i segnali giusti per seguire la strada che porta al cambiamento. E sarai anche tu ad aiutare me. Come ho detto poco più su, persone che non hanno bisogno di aiuto, ancora non ne ho conosciuto.