
Non tutti sono in grado di concretizzare le proprie aspirazioni. Ma tutti hanno bisogno di aiuto e di un metodo. Ecco come le certificazioni aiutano le imprese.
Le certificazioni non sono per tutti. Hai letto bene, non tutti possono certificarsi. Lo dicevo proprio ieri sera ad un amico, davanti a una birra. Non l’ha presa bene. Sbattendo la mano sul tavolo ha detto: «Ma cosa dici?». Poi è scoppiato a ridere pensando che la mia frase dipendesse dall’effetto della birra. Invece ero serio e lucido così come lo sono ora. Lo ripeto: le certificazioni non sono per tutte le aziende.
Mi spiego. Ritieni che mettersi in discussione sia un valore o sei tra quelli che non cambiano per paura? Ritieni che le risorse umane siano fondamentali per la tua azienda o sei tra quelli che «tanto c’è la fila per lavorare con me»? I tuoi obiettivi tengono conto del contesto e dei clienti o vai avanti per abitudine, seguendo modelli e schemi di un mondo ormai superato?
L’elenco è lungo, potrei continuare ancora, ma il senso lo hai capito. Le certificazioni funzionano solo se vuoi crescere davvero, solo se sei disposto ad abbandonare schemi obsoleti che non torneranno più. Ancora oggi, invece di rimboccarsi le maniche per affrontare i cambiamenti che sono già arrivati e quelli che presto arriveranno, vedo imprenditori fondare la loro impresa sulla madre di tutte le menzogne: «Ritorneranno le condizioni di una volta e io potrò ritornare a fare quello che ho sempre fatto». No! Non funziona così. È vero esattamente il contrario.
Strategia e certificazioni
Chi conosce solo un poco il mondo del miglioramento personale, lo sa bene. Chi vuole difendere la propria libertà in modo assoluto, alla fine si ritrova schiavo di se stesso. Con le aziende funziona allo stesso modo. Non seguire alcuna strategia o seguirne una sbagliata, è controproducente. Anzi, chiamiamo le cose col loro nome: è costoso. È costoso in termini di soldi e di tempo. È costoso in termini di investimento e di risorse. Eppure c’è chi preferisce non essere efficiente perché considera le certificazioni costose e una inutile perdita di tempo.
Sogni e fatturato
I dati dicono il contrario: le aziende che seguono un valido percorso di certificazioni, sono più efficienti e guadagnano di più. Attenzione, chi sceglie di certificarsi non lo fa solo per guadagnare di più, pur essendo questa una condizione fondamentale. C’è dell’altro. Chi vuole migliorare la sua impresa è perché non vuole solo produrre e, quindi, guadagnare. Vuole innanzitutto realizzare il proprio sogno. E il tuo sogno qual è? Tirare a campare perché tanto non ti manca nulla o vuoi costruire qualcosa di importante? Rispondi con calma tra te e te e dopo che hai risposto leggi il mio consiglio. Ricorda, chi si ferma (quindi chi tira a campare) dopo un po’ torna indietro e chi torna indietro, muore. Diagnosi dura, ma onesta.
Sono esagerato? Ti cito cosa dice Ray Dalio (imprenditore statunitense) nel suo libro Principles (“I principi del successo” per la versione italiana): «Quando incontrate un problema, il vostro obiettivo è identificare specificamente le sue cause di fondo – le persone e i meccanismi specifici che l’hanno provocato – e scoprire se quelle persone o quei meccanismi hanno l’abitudine di causare problemi.
Quali sono le ragioni più frequenti di una mancata diagnosi?
L’errore più frequente che vedo commettere è considerare i problemi una tantum anziché usarli per diagnosticare il funzionamento del processo al fine di poterlo migliorare. Le persone risolvono i problemi senza rintracciarne le cause di fondo: una ricetta per il fallimento ripetuto».
Cosa puoi fare oggi?
Puoi seguire il consiglio di Ray Dalio: «Un esame approfondito e accurato, benché richieda più tempo, frutterà enormi dividendi in futuro». E se pensi che Dalio parli da una torre senza problemi (cosa non vera), allora CHIAMAMI. Sono un imprenditore, proprio come te. E insieme parleremo di come usare le certificazioni per il tuo successo.