
Gli standard ISO e UNI sono grigi solo per chi non li sa usare. Garantiscono prosperità a tutte le altre imprese.
Le certificazioni non sono grigie. Anche se, mentre scrivo, piove. È «una giornata uggiosa», come direbbe Lucio Battisti. E come se non bastasse, il giornale radio annuncia la chiusura di una serie d’aziende. A causa della crisi economica? No. A causa del crimine? Nemmeno. Le chiudono perché hanno riscontrato gravi irregolarità. Innanzitutto sulla sicurezza. «I lavoratori erano in costante pericolo di vita, o comunque di farsi male seriamente», spiega il giornalista. Cambio canale, il giornale radio è diverso, ma la notizia è simile: «I Nas scoprono alimenti avariati e venduti per buoni». Anche in questo caso, giù le saracinesche. Lavoratori a casa, famiglie in crisi. E così la giornata grigia diventa nera. Penso: Cerchi di guadagnare di più e poi ti ritrovi dietro le sbarre. E a questo aggiungi l’enorme danno economico inflitto alla tua stessa azienda.
Arrivo in ufficio, accendo il computer e mi metto a lavorare. Apro il sito di Dimitto per scrivere l’articolo che stai leggendo e guardo le testimonianze dei miei clienti. Ascolto le parole di Marinica Leone di Escaffé: «Con le certificazioni creiamo le condizioni affinché la nostra azienda esista anche domani». È il primo raggio di sole della giornata. Ne arriva un altro con Pietro Colaiacovo di Sud Impianti: «A differenza dei miei competitor, non mi preoccupo quando qualcuno mi chiede conto dell’organizzazione e dei documenti necessari al mio lavoro». E poi un altro ancora con Fabrizio Benedetto di Reaas: «Ho scelto Dimitto perché abbiamo la stessa filosofia. Lavoriamo a fianco al cliente, non di fronte». È una pioggia di raggi di sole. È una pioggia colorata che porta con sé un messaggio: le certificazioni non sono grigie, ma esaltano il colore della tua azienda.
Non è un articolo autopromozionale. Rispondo solo con fatti positivi a fatti negativi. E non sono daltonico se dico che il colore lo portano le aziende che cercano di migliorarsi giorno dopo giorno. Il grigio è di chi ha deciso di vivere senza regole.
Il grigio lo porta chi pronuncia una delle frasi più pericolose per chi fa impresa: «Abbiamo sempre fatto così». Il colore, invece, è di chi si mette in discussione e sceglie di migliorarsi continuamente. Chi cerca il miglioramento continuo ha coraggio e il coraggio è colorato.
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Il grigio lo porta chi decide di spennare i clienti. Il colore è di chi cerca, invece, di creare una relazione fedele con questi ultimi. Anzi, direi di più: chi cerca clienti fedeli non porta solo colore, ma anche calore. Perché anche in una transazione economica si può condividere un destino.
Vincere o prosperare?
Fare impresa è come andare in battaglia, chi può negarlo? Il problema è che a più di qualcuno la situazione sembra essere sfuggita di mano. Tanto che il termine vittoria viaggia sempre in coppia con quello di nemico. Dai e dai vediamo nemici ovunque.
Le certificazioni, invece, aiutano a prosperare. Ecco, prosperare è multicolor. Vedere nemici ovunque è grigio. E non parlo di favolette, ma di strategie d’impresa. Hai mai sentito parlare della strategia Oceano Blu? Se vuoi approfondire, clicca qui. Troverai i riferimenti del libro.
Ora ti basta solo sapere che prosperare vuol dire seguire la propria strada usando il proprio processo di miglioramento continuo.
Scrive Giuseppe Morici, manager: «L’aggettivo prospero – secondo Treccani – deriva dalla parola pro insieme alla parola latina spes (speranza) oppure ancora dalla parola greca pherein (portare). In tutti e tre i casi “prospero” sta ad indicare qualcosa che procede nel modo più soddisfacente, apportando benessere e agiatezza».
Cosa puoi fare oggi
Una cosa sola: scegliere da che parte stare. Nell’esercito dei grigi o in quello multicolor? Non è da tutti far parte dell’esercito multicolor. È faticoso. Richiede impegno. Ma una cosa è certa: se decidi di farne parte, consentirai alla tua azienda di esistere anche domani. Anzi, di prosperare anche domani.
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