
All’immaginazione si preferisce la sicurezza, eppure è lei la vera forza progettuale delle imprese. Ecco come esercitarla.
Se vuoi fare impresa l’immaginazione è fondamentale. Te lo dico subito, così non perdiamo tempo e nemmeno il focus. Siamo abituati a relegare l’immaginazione al mondo delle fiabe e della fantasia (come se anche questi mondi non servissero alla nostra vita, quotidiana e d’impresa) e quest’abitudine ci ha segato ogni possibilità di innovazione e sviluppo. E così l’Italia, che si regge sulle imprese, ha perso la capacità di competere. Questo è un problema che riguarda la mia e la tua azienda.
Italia-Germania, il cielo sopra Berlino non è più azzurro
Per capirci: pochi giorni fa parlavo con un collega. Per molti anni ha fatto il manager, ora è consulente. Mi raccontava come molte delle aziende con cui è entrato in contatto, hanno rinunciato a investire in ricerca e sviluppo. In pratica hanno rinunciato a immaginare per costruire il loro futuro. «Molte di queste – raccontava – si sono concentrare solo sulla produzione, quindi l’ambito con minori rischi rispetto a quello della ricerca. Quest’ultima veniva e viene delegata alle aziende straniere, ad esempio quelle tedesche». Ora, giusto per sgombrare il campo da ogni visione fantasiosa e romantica, rispondiamo a questa domanda: a che punto è l’Italia e a che punto è la Germania? Purtroppo i nostri cugini tedeschi ci superano ogni qualvolta investono in ricerca, formazione e sicurezza.
Cosa c’entra tutto questo con l’immaginazione? Immaginare vuol dire saper pensare il futuro e per pensare il futuro devi studiare, rischiare e migliorare, migliorare continuamente.
A proposito di futuro: sapresti darne una definizione? Saper usare le parole per descrivere un concetto è il primo passo per migliorare, per pensare a una Vision che non sia solo fantasiosa, ma fantastica e concreta insieme
Immaginazione e certificazioni: legame indissolubile
Ecco perché l’immaginazione è maledettamente importante se si vuole fare impresa. Ed ecco perché chi segue seriamente un processo di certificazione impara a farci i conti. Perché se vuoi migliorare devi immaginare dove vuoi arrivare, devi pensare sul lungo periodo. Infatti l’idea del miglioramento continuo è legato alla teoria del Kaizen. Non è una parolaccia, ma una filosofia che si fonda sul ragionamento a lungo termine. Meglio perdere qualcosa nel breve periodo, per raccogliere molto domani. In pratica quello che hanno fatto i tedeschi e che non abbiamo fatto noi italiani.
Mi soffermo sul verbo migliorare. Se parliamo di teoria del Kaizen vuol dire cambiare. Quindi noi lavoriamo per cambiare le cose. Non è semplice, perché per cambiare le cose bisogna metterle in discussione e questo aspetto piace a pochi. Però metterlo in pratica è un’arma potente, perché asseconda una caratteristica del nostro cervello: da buona macchina anticipatrice, costruisce futuri.
O se vogliamo usare termini tecnici, parliamo di immaginazione prospettica, la quale parte da una forte esigenza di cambiamento da parte di una persona o di un’impresa (o organizzazione). Grazie a questo modo di immaginare, è possibile immaginare il futuro, fissare degli obiettivi e, di conseguenza, creare una strategia per realizzarli. Lavorano di immaginazione è possibile fare ipotesi su ciò che accadrà domani, sugli scenari e sui trend.
Cosa puoi fare oggi
Ora dimmi una cosa: sei ancora convinto che le imprese non hanno bisogno di immaginazione e che le certificazioni sono grigia burocrazia? Qualunque sia la tua risposta, chiamami. Così potremo immaginare insieme il futuro della tua azienda usando il metodo delle certificazioni.