
Spesso considerati dei meri adempimenti burocratici, gli standard ISO aiutano le aziende a costruire il loro successo.
Per molti è solo un punto di passaggio. Una stazione intermedia di cui non ti accorgi nemmeno. Un po’ come quando il treno si ferma in stazione e guardi distrattamente fuori per capire dove sei. Ma non ci riesci. Per cui riprendi a dormire o a fissare lo schermo del tablet. Oppure prosegui il discorso coi tuoi vicini, improntato sulle cose che non vanno: lo Stato, le tasse, i collaboratori che non servono a nulla e via discorrendo.
Per molti imprenditori le certificazioni hanno lo stesso valore di una stazione intermedia. Per altri, invece, sono un punto di arrivo. Per pochi un punto di partenza. Eppure si gioca tutto su quest’ultimo punto.
Le certificazioni sono un punto di partenza.
Oppure, usando un’altra immagine, sono le chiavi per entrare in un nuovo mondo: più produttivo ed efficiente. In altre parole: dove guadagni di più e risparmi anche di più. E parliamo di un mondo reale, non immaginario. E come tutte le cose reali, una volta dentro, devi camminare. Non basta aprire, sederti e attendere che la cameriera ti porti il rinfresco.
Quindi, potresti obiettare: se devo farmi il mazzo anche nel nuovo mondo, dove sta il vantaggio? Obiezione lecita. La risposta è reale, cristallina. Se resti nel tuo vecchio mondo, ti sentirai a tuo agio perché lo conosci. Ma potrai contare solo sul tuo punto di vista (cosa riduttiva perché il confronto con gli altri o con nuovi modelli ti consente di crescere).
Non potrai godere dei risparmi che, invece, con le certificazioni realizzeresti. Maggior risparmio vuol dire più soldi a disposizione. Non potrai godere del tempo che, invece, guadagneresti applicando i vari sistemi di gestione. E così via. Sei ancora convinto che restare nel vecchio mondo sia una scelta saggia e sicura? Se non vuoi crescere, sì, è la scelta che fa per te.
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Il punto di partenza
Le certificazioni non sono un punto di arrivo, ma di partenza. Sono come un programma di allenamento in vista di una competizione. Ti allenano, ti fortificano, rinforzano il tuo senso strategico e di resistenza agli urti.
Insomma, ti consentono di gareggiare mentre gli altri sono concentrati su obiettivi di questo tipo: sistemarsi le scarpe, come fare lo sgambetto senza farsi vedere, come arruffianarsi il giudice di gara e così via. Tutti obiettivi immediati, a volte sleali e senza prospettiva.
Ti racconto un esperimento. Lo hanno fatto l’università di Harvard e Max Planck. A confronto, scimpanzé e uomini. Hanno vinto gli scimpanzé.
L’esperimento consisteva nel posticipare la gratificazione legata al mangiare uno snack per ottenere più cibo in un secondo momento. Gli scimpanzé sono stati in grado di rinunciare a un piacere immediato per avere più cibo successivamente. Gli uomini, invece, hanno svenduto il loro futuro pur di avere un risultato immediato.
Questo fenomeno è noto anche agli economisti. Lo chiamano «delay discounting»: più si deve aspettare per una ricompensa, meno ne varrà la pena. Ecco perché, quindi, c’è chi preferisce risparmiare subito sulla sicurezza dei propri dipendenti, salvo poi ritrovarci un numero di morti sul lavoro che manco a Kabul sotto il fuoco nemico.
Oppure ecco perché si sacrificano i processi interni all’azienda e poi ci si meraviglia che la fidelizzazione con i clienti è scarsa (e magari si da la colpa solo a presunti collaboratori fannulloni).
Lasciare il passato, nel passato
Una tentazione che affligge tutti – anche il sottoscritto – è quella di difendere i vantaggi competitivi raggiunti. Per alcuni si tratta di vantaggi considerevoli, non solo da un punto di vista economico, ma anche strategico. Per altri si tratta di vantaggi di poco conto ma che comunque infondono sicurezza. Come nell’esempio fatto più su: c’è chi considera un vantaggio competitivo stabile, fare lo sgambetto ai competitor. In entrambi i casi si tratta di una tentazione. E come tutte le tentazioni sono un inganno.
Perché? Per il mercato di oggi ci costringe ad una riconfigurazione continua. Cambia costantemente, cambia sempre. Cominciamo in un modo e nemmeno a metà percorso siamo costretti a cercare un percorso alternativo.
Quindi, sia ben chiaro, non contesto i vantaggi competitivi. Ci mancherebbe. Metto però in guardia. Non riposiamo sugli allori, perché altrimenti la piena del fiume (oggi molto più frequente), quando arriva, spazza tutto. Quindi, uno dei nostri obiettivi deve essere raggiungere un equilibrio costante tra stabilità e agilità. Ecco perché dico che le certificazioni sono un punto di partenza e non di arrivo. I pezzi di carta, lasciamoli dove devono stare: nei cassetti del passato.
Cosa puoi fare oggi
CHIAMAMI. Sarò lieto di ascoltarti e di consigliarti. I feedback sono uno strumento di crescita importante. E poi sarò felice di parlarti di GOISO, il metodo che ho messo a punto per aiutare le aziende a raggiungere risultati duraturi.