
Il nostro futuro è nell’energia. In quella che varrà 10 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. Ma soprattutto in quella che impiegheremo per compiere le nostre imprese.
Siamo terzi in Europa, ma primi nell’innovazione. Il primo dato è reale, il secondo è un auspicio: non smetto mai di pensarci.
Sono 857 le imprese italiane certificate ISO 50001, vale a dire in sistema di gestione dell’energia. Siamo terzi, davanti a noi Germania e Francia. Nel Vecchio Continente siamo tra i primi a guardare al futuro e questo mi fa ben sperare. Non ne faccio una questione meramente economica e non voglio giocare con le statistiche. Parto da questi dati perché voglio costruire futuro. Ne hanno bisogno i nostri figli e il nostro Paese. Ne ha bisogno il pianeta dal momento che, entro il 2040, il fabbisogno energetico aumenterà del 30% e la popolazione passerà da 7,4 a 9 miliardi. Il futuro che voglio costruire passa dalle certificazioni.
Certificazioni: scelta strategica
Ogni giorno penso al futuro. Cerco di farlo in ottica strategica. È l’unico modo per scacciare via i fantasmi della crisi. Fantasmi… ad essere realisti si tratta di mostri veri e propri: è di pochi giorni fa il taglio delle stime sulla crescita dell’Italia e, come se non bastasse, della zona euro. È evidente che a mancare è una visione unitaria di crescita.
La politica ha un ruolo fondamentale nell’indicare la giusta direzione. Anche noi imprenditori possiamo indicare la strada, ma anche aprirla e percorrerla. Possiamo creare una sorta di democrazia imprenditoriale che parte dal basso, ma che guarda al futuro in modo strategico. Non penso ad alcuna lotta di classe e a nessuna recriminazione politica: penso però che il futuro lo costruiamo con le nostre scelte. Dobbiamo passare dal pensare solo alla quotidianità, al pensare di rivoluzionarla. È impossibile? Non vedo altra strada per migliorare. E non vedo come si possa parlare di strategia se guardiamo sempre all’oggi, al piccolo bando del piccolo ente che chiede tra i requisiti una certificazione. E poi, finito il bando, finita la festa.
Certificazioni: l’energia delle imprese
La scelta delle 857 imprese di certificarsi sui sistemi di gestione energetica, mi ha fatto riflettere sul significato di energia: è una parola di origine greca che vuol dire «capacità di agire». Per la fisica, invece, l’energia esprime e quantifica la capacità di ottenere lavoro da un sistema. C’è ancora tanta strada da fare, ma la direzione è quella giusta. Non dimentichiamo che ogni impresa disegna il paesaggio, esprime valore, è un corpo intermedio della società. Se quasi mille soggetti hanno puntato sull’efficienza energetica, probabilmente stiamo assistendo a un cambio della visione strategica del futuro. Innanzitutto perché ogni impresa (impresa nel senso di azione importante e difficile) ha bisogno di energia per essere compiuta e poi perché si prevede che l’efficienza energetica, in 10 anni, varrà in Italia 60 miliardi di euro. Una luce in fondo al tunnel della recessione.
La tua energia
Cosa puoi fare oggi? Anzi, cosa possiamo fare oggi? Possiamo mettere in gioco la nostra «capacità di agire». Come? Parlando. CHIAMAMI. Perché il cambiamento è più potente insieme che affrontato in solitudine.