
Oltre al contesto, gli standard ISO pongono attenzione sulla leadership all’interno dell’impresa. Ecco gli errori da non commettere.
Ti racconto una favola. È di Esopo. Tranquillo, non ti faccio perdere tempo, ha a che fare con le certificazioni e col futuro delle nostre imprese. E poi non dirmi che le certificazioni sono solo norme e burocrazia. Cominciamo.
«Un giorno il sole e le nuvole fecero una scommessa per vedere chi tra loro era il più forte. Per risolvere la diatriba, il sole propose una gara: chi fosse riuscito a far togliere il cappotto a un viandante che passava di lì sarebbe stato il più forte.
Iniziarono le nuvole che erano arroganti. Soffiarono con tutta la loro forza e, più soffiavano, più il viandante si stringeva nel suo mantello. Continuarono per parecchio tempo senza ottenere alcun risultato. Poi venne il turno del sole che, uscito da dietro le nuvole, sorrise gentilmente al viandante e iniziò a irradiare il suo piacevole calore. Il vecchio apprezzò e, dopo poco, si levò il mantello. Il sole, quindi, sorridendo guardò le nuvole e disse: “Quanto si può ottenere con gentilezza e cordialità non si potrà mai raggiungere con forza e brutalità”».
Perché ti ho raccontato questa favola? Perché riguarda il concetto di leadership contemplato da norme come la ISO 9001. Qualche settimana fa ti ho parlato del contesto e di quanto sia importante conoscerlo per vincere le nostre sfide. Te ne ho parlato rifacendomi al celebre L’arte delle guerra del generale e filosofo cinese Sun-Tzu. Oggi riprendo quel libro, fondamentale quando, pensando alla nostra strategia, dobbiamo analizzare cosa funziona e cosa no.
Leadership: gli errori da non fare
Questa volta non analizzeremo il contesto, non valuteremo i nostri collaboratori, ma metteremo in discussione noi stessi. E bada bene, non devi essere il Ceo di un’azienda o il capo del personale. Ognuno di noi può ricoprire il ruolo di leader anche in contesti extralavorativi o, semplicemente, col collega che ti siede accanto.
Sun-Tzu spiega come devono comportarsi i generali o gli ufficiali. Ma oggi ci concentreremo sul come non devono comportarsi. Ecco i difetti più pericolosi.
- «Quando i grandi ufficiali sono irosi e intrattabili, le truppe affronteranno il nemico con risentimento e combatteranno per il proprio interesse. Il comandante dell’armata non avrà voce in capitolo. In questo caso si parla di strategia di disgregazione»;
- ordinando di avanzare, o di ritirarsi, ignorando il fatto che l’esercito non è in grado di eseguire l’ordine;
- dirigendo un’armata con le stesse leggi cui si governa uno Stato, ignorando quindi situazioni specifiche che prevalgono in un corpo militare: ciò disorienta gli ufficiali;
- utilizzando senza competenza gli ufficiali, e senza rispettare il principio dell’adattamento alle circostanze: ciò scuote la fiducia dei soldati.
In realtà Sun-Tzu individua nei comandanti altri difetti, ma ora limitiamoci a questi tre. Magari in un altro articolo valuteremo gli altri.
Perché ho scelto proprio questi tre difetti? Perché li ho trovati profetici. Hanno anticipato quello che oggi è scritto in tutti i libri di leadership.
La forza di uno scopo chiaro
Scrive Robin Sharma: «Forse non ci crederai, ma la gran parte dei lavoratori non ha un’idea chiara di cosa significa operare al meglio, il che non fa altro che aumentare il loro livello di stress. I loro capi non hanno mai dato loro un modello da emulare, ma poi li criticano perché non fanno ciò che dovrebbero, peggiorando ancora di più le cose. Sono stato in fin troppe aziende nelle quali le aspettative che i capi nutrivano nei confronti dei dipendenti non si avvicinavano, o si avvicinavano poco, alle caratteristiche richieste per un determinato tipo di impiego. I leader visionari, invece, definiscono precisamente la tipologia di risultati che sperano di ottenere dalla loro gente. Come ti ho già detto, niente motiva o concentra di più la mente più di uno scopo chiaro».
Tutto ciò introduce un altro argomento: comunichiamo con i nostri collaboratori o semplicemente li informiamo? Ma anche questo sarà argomento di un altro articolo.
Cosa puoi fare oggi
Puoi cominciare a valutare la tua leadership. I risultati di un’impresa dipendono anche dalle competenze (non solo tecniche) di chi le guida. CHIAMAMI, ne parliamo insieme. È un argomento che vivo in prima persona. E ricordiamo sempre le parole di vecchio detto: «Una goccia di miele prende più mosche di un dito di fiele».