
Tassate e tartassate, le imprese sono la spina dorsale del Paese. Le certificazioni sono la spina dorsale delle imprese. Ecco perché.
Quanto dura una certificazione? Il tempo di un sorriso. Per molti è impossibile, invece è vero. Anni fa, Gianni Rodari, scrisse Fiabe lunghe un sorriso, una raccolta di brevi racconti per bambini. Chi si occupa di certificazioni, invece, potrebbe scrivere pagine e pagine di storie vere i cui protagonisti sono imprenditori in carne ed ossa; sono storie di successo, di speranza e di business. Sì, speranza e business non sono contrapposti, si aiutano a vicenda. Chi ne privilegia uno soltanto, però, non ce la fa perché dove manca un equilibrio, prima o poi si verificano dei disordini.
Vuoi sapere come le certificazioni possono aiutare la tua impresa? Seguimi. Anche se conosci già questo mondo, alcune delle idee che leggerai in questo articolo ti serviranno in azienda a prescindere dalle certificazioni.
Certificazioni e profitto, l’arte d’investire
Chi ha fiducia, sorride. Può guardare al futuro in modo sereno, pur in mezzo alle tante difficoltà quotidiane. Non dimenticherò mai la risposta che diede una mia cliente, a suo padre, durante un’audit dei miei Skylfull: «Papà, sono impegnata. Stiamo creando i presupposti affinché la nostra azienda esista anche domani». Altro che certificazioni intese come mera burocrazia.
Ok, la fiducia è importante, ma come si ottiene? Pregando? Leggendo qualche aforisma orientale? La fiducia si costruisce e gli standard iso ti aiutano a costruirla. Perché è vero, la fiducia è un sentimento umano, ma si costruisce con metodo. La norma ISO 9001, ad esempio, parla di gestione delle risorse e di persone motivate. Sai cos’ha detto Larry Fink, Ceo e fondatore di Black Rock? Prima di dirti cosa ha detto forse è bene che prima ti dica chi è Fink. È uno abituato a trattare con i soldi, tanti soldi. Non è un frate francescano. E Black Rock è la più grande società di investimenti al mondo, gestisce qualcosa come 6,3 trilioni di dollari, quasi tre volte il nostro debito pubblico. Insomma, uno come Fink mette al primo posto la motivazione, perché «senza uno scopo nessuna azienda può raggiungere il suo pieno potenziale (…). Senza uno scopo soccomberà alle pressioni a breve termine, sacrificherà gli investimenti destinati allo sviluppo dei dipendenti, all’innovazione e alle spese in conto capitale necessarie per una crescita a lungo termine».
Certificazioni: ovvero come motivare i dipendenti
Diciamocelo chiaramente: quando pensiamo ai nostri bilanci, non dormiamo la notte. Quindi, per paura, pensiamo ai tagli. Tagli sulla sicurezza, tagli sul personale. Va bene tutto, basta che si tagli. E, invece, sempre pensando alla ISO 9001 (ho preso questa norma solo come esempio, in realtà analoghe considerazioni avrei potuto farle pensando ad altre norme), capiamo che le cose funzionano diversamente. La norma, pensando al «successo durevole» di un’organizzazione, individua altri aspetti che possiamo riassumere in una sola parola: «motivazione». Troppo spesso parole come mission e vision sono relegate in sterili brochure aziendali. E, invece, il cuore di ogni azienda, dovrebbe battere proprio grazie a questi concetti. Il motivo è semplice. Quando un’organizzazione è composta da persone che lavorano solo per lo stipendio (perché nei fatti è questa la cultura aziendale dei manager), quell’organizzazione sarà simile a un gruppo di mercenari. Quando invece c’è una solida cultura aziendale, fatta di attenzione e fiducia reciproca tra le persone, la motivazione sarà alta. Non parliamo di filantropia fine a se stessa: un’azienda con dipendenti motivati è un’azienda che dura generazioni, produce meglio, vende e guadagna.
Certificazioni e fiducia
Lo ripeto fino allo sfinimento: se manca la fiducia interna, manca tutto. Senza fiducia le persone saranno inclini a mentire e a nascondere gli errori per evitare di essere ripresi o giudicati. In questo modo l’impresa viene minata al suo interno fino a giungere al crollo definitivo. Basta guardarsi in giro: molti di quelli che non ce l’hanno fatta è perché non hanno investito sulle persone. Invece, oggi più che mai, serve aiuto reciproco. Se qualcuno non ce la fa, deve sapere e poter chiedere aiuto.
Cosa puoi fare oggi
Fai un esame interno. Valuta se la tua azienda lavora per:
- attenuare i conflitti,
- migliorare la comunicazione e la formazione.
- Mission, vision e valori sono ben compresi e applicati?
Ci sono altre due cose che puoi fare già oggi. La prima: clicca qui e valuta quanto crescerà la tua azienda nei prossimi sei mesi. E poi CHIAMAMI. Sarò lieto di poterti aiutare. Lo farò con un sorriso.